Le prestazioni del professionista: ruolo e competenze dell’architetto
Per quale motivo è importante fare chiarezza su chi sia e che lavoro svolga un architetto?
Spesso, l’architetto viene identificato come l’”esteta”, il “creativo”, l’ideatore di progetti belli (o solo eccentrici) ma tecnicamente o economicamente insostenibili.
Un tecnico per gente coi soldi e del tempo da perdere: sbagliato!
Occorre quindi fare chiarezza sul ruolo e le competenze di un architetto, in modo da aiutare chi ha intenzione di ristrutturare o costruire un nuovo edificio, nella scelta del tecnico più adatto alle proprie esigenze.
Per farlo prendiamo spunto da un documento dell’Ordine degli Architetti di Milano “Perché affidarsi ad un architetto. Una guida per il committente”
1. Chi è l’architetto?
L’architetto è un tecnico professionista che ha conseguito una laurea in architettura triennale (architetto Junior) o quinquennale ed è iscritto ad un Ordine professionale (dopo aver superato un esame di abilitazione). L’iscrizione ad un Ordine vincola il tecnico al rispetto di tutti gli obblighi professionali previsti (formazione continua, assicurazione professionale, ecc…) e funge da prima garanzia per il cliente, che quindi dovrebbe verificarne l’abilitazione (è sufficiente cercare su internet l’albo nazionale degli architetti, o verificare all’ordine provinciale i dati sulla carta intestata del tecnico con cui volete lavorare).
L’architetto, come vedremo nel corso dell’articolo, non si limita a disegnare quattro muri e qualche finestra per rientrare nei limiti normativi ma, dopo aver incontrato e compreso le richieste e le esigenze del cliente, comincia a lavorare a delle idee, e quindi ad un progetto, che risponda a pieno a tutte le richieste, attraverso soluzioni tecniche, formali ed estetiche, espresse o inespresse dal cliente.
“L’architetto deve darti non solo quello che vuoi, ma ciò che non hai ancora immaginato.”
2. Quando e perché devo coinvolgere un architetto?
Se si ha intenzione di comprare, ristrutturare o costruire da zero, è importante coinvolgere fin da subito un tecnico abilitato che possa aiutarvi nelle varie decisioni che dovranno essere prese.
Prima di iniziare qualsiasi lavoro è consigliabile incontrare più di un architetto, per poter selezionare quello che potrà seguire al meglio il vostro progetto. Per questa fase solitamente il cliente si basa sul passaparola o sulla raccomandazione da parte di conoscenti, ma può anche contattare l’Ordine Professionale Provinciale per avere una lista dei tecnici abilitati della zona.
Il cliente, prima di affidare l’incarico, può e deve incontrare più professionisti e a tutti deve esporre le proprie necessità e perplessità, in modo da avere un riscontro confrontabile da parte di tutti. Saranno poi l’affinità, le competenze tecniche e l’esperienza, gli elementi fondamentali di valutazione.
Nei primi incontri, per comprendere se il tecnico vi potrà soddisfare per gusti ed estetica, è consigliabile visionare altri progetti simili realizzati dal suo studio o progetti analoghi per tipologia tratti da pubblicazioni o riviste. Il cliente deve sentirsi libero di far domande per chiarire ogni dubbio, deve esporre obiettivi, budget, tempi, chiedendo chiarimenti e spiegazioni su tutte le fasi del lavoro.
“Scegli l’architetto come fosse il tuo medico, il tuo medico non lo scegli solo in base ai costi della prestazione ma, soprattutto, in base all’empatia e alla fiducia che riponi nella sua professionalità.”
Alla base della relazione architetto-cliente, è fondamentale che si instauri un rapporto di fiducia in quanto, se incaricato, l’architetto dovrà seguire tutte le fasi del progetto, del cantiere, la contabilità e tenere i rapporti con imprese ed artigiani per conto del cliente: la fiducia è quindi un elemento fondamentale.
3. Cosa può fare per te un architetto?
L’architetto non si limita a realizzare dei disegni, ma interpreta e tramuta in progetto le richieste del cliente e le trasmette a tutti i soggetti coinvolti; coordina i compiti di tutti i collaboratori nelle varie fasi di lavoro; informa il cliente sul grado di complessità del progetto, sui costi complessivi dell’intervento e sugli eventuali imprevisti che potrebbero incorrere nel cantiere.
Chiaramente, nell’attuale complessità della pratica progettuale, sono spesso auspicabili collaborazioni in gruppo, tuttavia il cliente deve designare una figura di coordinamento da scegliere a seconda della tipologia di lavoro, solitamente l’architetto.
Per fare un esempio, occupandoci principalmente di spazi vissuti, nella nostra pratica professionale coordiniamo tutta la squadra tecnica che seguirà l’opera, avvalendoci di ingegneri per i calcoli tecnici (strutturali, termici, elettrici) e di geometri per le pratiche di accatastamento.
4. Cosa distingue un buon architetto da uno cattivo? Come sceglierlo?
Come detto in precedenza molte persone sono convinte che il ruolo dell’architetto sia solo quello di disegnare qualche linea su un foglio e presentare le pratiche edilizie in comune. Dovrebbe ormai essere chiaro, dopo questa prima parte di articolo, che così non è.
Fermo restando che quando ci si appresta a ristrutturare o costruire un edificio è necessario affidarsi ad un tecnico per presentare i dovuti permessi e successivamente supervisionare l’andamento dei lavori, cerchiamo di chiarire quali siano effettivamente tuttie le azioni svolte da un architetto da prima dell’inizio alla fine dei lavori.
Ma come si fa a scegliere un tecnico adatto?
Scegliere un architetto con una gara al ribasso sul compenso è sconsigliabile. É molto probabile che alla fine, vista la scarsa parcella, non presterà la dovuta attenzione al vostro cantiere, d’altronde se il tempo è denaro quello che risparmierete voi dovrà andarlo a cercare da un’altra parte, dividendo il suo tempo su un numero eccessivo di clienti. Magari si presenterà una volta a inizio lavori e poi scomparirà fino al termine, non avrà quindi un controllo costante dell’andamento dei lavori, dei tempi, dei materiali e dei costi e non vi fornirà tutti i servizi che potrebbe in realtà offrirvi. Allo stesso modo, pagare uno sproposito un tecnico non vi garantirà la certezza di un lavoro di alta qualità.
Quindi? Come deve muoversi un cliente nella scelta?
Un professionista corretto, onesto e competente deve offrire determinati servizi che devono esplicitamente essere citati nel contratto (di cui parleremo in una seconda parte):
- Un primo incontro conoscitivo consente al cliente di comprendere come lavora il professionista e di esplicitare in modo generale cosa vuole ottenere dall’intervento proposto.
- Un primo sopraluogo sulla futura area di cantiere consentirà al tecnico di fare qualche primo ragionamento generale.
- A seguito di questi primi incontri il tecnico deve presentare il proprio preventivo. Ogni professionista prima di iniziare qualsiasi lavoro deve presentare un preventivo e un contratto che contenga l’elenco di tutti i servizi che offrirà al cliente. La vecchia tecnica del “ci mettiamo a posto dopo” non è più accettabile e non dovrebbe mai esserlo, al fine di tutelare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel lavoro.
La normativa infatti lo rende obbligatorio dal 2017. (L. 124/2017)
“deve rendere noto obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento fino alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale.
In ogni caso la misura del compenso è previamente resa nota al cliente obbligatoriamente, in forma scritta o digitale, con un preventivo di massima, deve essere adeguata all’importanza dell’opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi”
- Il rilievo. Il primo aspetto che differenzia nettamente un tecnico professionale da uno poco professionale è il rilievo. Alcuni professionisti, un po’ per la parcella troppo bassa, un po’ per poca professionalità, limitano il loro “rilievo” ad un superficiale sopralluogo e ad una velocissima verifica dei disegni catastali. Un rilievo ben fatto necessita di più sopralluoghi perché richiede numerose verifiche e consente di avere un’approfondita conoscenza dell’immobile nel caso di una ristrutturazione o del lotto nel caso di una nuova costruzione. Un’accurata conoscenza del luogo evita spiacevoli imprevisti successivi, legati a un’errata progettazione esecutiva e dei dettagli, fino ad eventuali illegittimità che poi risulteranno da sanare a fine lavori, con enorme dispendio di denaro da parte del cliente.
- Prime proposte progettuali. Se un tecnico al secondo incontro presenta un progetto super dettagliato e magari già affiancato da fotomontaggi, significa che non ha prestato molta attenzione alla progettazione del vostro edificio. Un buon progetto necessita di svariati incontri prima di essere perfettamente adattato alle esigenze del cliente. I primi incontri potrebbero anche basarsi sul mostrare immagini di edifici o suggestioni per comprendere la reazione del cliente e i suoi gusti.
- Definito il progetto vengono scelti materiali e finiture e quindi viene fornito un computo metrico estimativo di tutte le lavorazioni del cantiere. Solo con progetto ben definito sarà possibile fare una stima realistica dei costi di intervento. Tutte le stime fatte senza un progetto sono solamente ipotizzate e non attendibili e dovranno essere riviste con progetto alla mano. I prezzi riportati nel computo saranno appunto “estimativi” basati quindi sull’esperienza del tecnico e apposite linee guida. Un ulteriore passo verso la definizione della spesa sarà la redazione del capitolato (un documento che riporta la descrizione e le modalità di esecuzione delle opere) e la richiesta di offerta alle possibili imprese da coinvolgere.
- Parlando appunto di artigiani ed imprese. Un buon architetto affianca il cliente nella selezione di imprese ed artigiani mettendo a disposizione la propria esperienza e competenza per verificare le capacità tecniche ed economiche delle singole ditte che si propongono. Ricorderà inoltre al cliente che è importante avere più di un preventivo per confrontare i servizi offerti, i costi e i materiali utilizzati e che bisogna essere sempre cauti prima di affidare un lavoro senza avere riscontri di verifica, anche quando si tratta di imprese amiche o fornitori abituali.
- L’architetto deve preparare e presentare per tempo tutti i documenti necessari ad ottenere i permessi e rendere il cantiere completamente legittimo, interloquendo con Comune, Soprintendenza, Commissione Paesistica o Edilizia, ATS, ecc… Questa fase può aver bisogno di un po’ di tempo, ogni Comune, ente, Provincia e logicamente Regione, ha una sua modulistica e modalità di presentazione delle pratiche, ma è sempre prudente avere tutto in ordine prima di cominciare. Fare altrimenti può avere conseguenze disastrose.
- Uno degli elementi che differenzia maggiormente un buon tecnico, da uno poco professionale è la direzione lavori. Molti clienti hanno reagito alla nostra direzione lavori chiedendo: “ma quindi un architetto va anche in cantiere a controllare? perché il tecnico che mi ha seguito l’altra volta si è limitato a firmare le pratiche e non si è più visto?”. È importantissimo che il tecnico segua costantemente l’evoluzione dei lavori in cantiere, supervisionando tutte le operazioni più importanti, coordinando le varie ditte, verificando la qualità dei materiali e delle lavorazioni con presenza quasi giornaliera.
- Pratiche di fine lavori. Esistono tutta una serie di adempimenti da eseguire dopo la fine dei lavori, e capita che un tecnico poco professionale (e/o mal pagato) non completi queste operazioni, mettendo il cliente in una posizione di illegalità e a rischio di sanzioni. Capita spesso infatti di trovare edifici non riaccatastati, mancati collaudi delle strutture, certificazioni assenti o incomplete.
- Consegna della documentazione al cliente. Oggi non è più così immediato in quanto quasi tutti i comuni si sono dotati di “portali online” per il deposito delle pratiche. È importante che il cliente sia in possesso di una copia di tutti i documenti presentati agli enti e di tutte le certificazioni di impianti o elementi installati in cantiere che dovrà conservare, a favore di una eventuale verifica dell’autorità o in vista di una compravendita o di altri lavori.
Tutti questi servizi dovrebbero essere di norma offerti da un buon tecnico, purtroppo non è sempre così, e tutta la categoria ne subisce la cattiva pubblicità.
5. Il contratto tra architetto e cliente
Individuato il tecnico più adatto, prima di procedere con qualsiasi proposta o collaborazione e solo in seguito ad un primo sopralluogo ed un incontro conoscitivo, è corretto che venga presentato il contratto per il lavoro da svolgere: il preventivo è un obbligo per il professionista ed è un diritto per il committente.
Il contratto stilato dall’architetto rappresenta un documento ufficiale a tutti gli effetti e riporta esplicitamente i servizi offerti dal professionista e quelli non di sua competenza. L’accordo esplicita tutti i dettagli del progetto, i servizi forniti, le modalità di calcolo della parcella e delle spese, la presenza o meno di altri consulenti e la copertura assicurativa dell’architetto.
Le responsabilità dell’architetto verso il cliente si possono riassumere in:
- Svolgere le sue funzioni con competenza
- Agire come rappresentante dei soli interessi del cliente
- Consigliare il cliente nelle decisioni, nel rispetto della normativa vigente
- Aggiornare costantemente il cliente dell’avanzamento dei lavori
- Tenere sotto controllo e comunicare costantemente tempi, costi e lavorazioni
- Non modificare il progetto senza prima aver consultato il cliente
- Non subappaltare lavorazioni senza il consenso del cliente
Il cliente deve invece:
- Fornire tutte le informazioni e le documentazioni necessarie al tecnico
- Collaborare con il tecnico al momento di prendere decisioni
- Pagare regolarmente le fatture delle lavorazioni di cantiere
- Pagare regolarmente le parcelle dei professionisti coinvolti nelle varie fasi
La parcella dell’architetto non è standardizzata in quanto la legge Bersani ha da tempo abolito i tariffari professionali. L’ammontare del compenso dipende quindi dai tipi di servizi offerti dal professionista o dallo studio (direzione dei lavori o sola direzione artistica, fornitura di materiale tridimensionale o render o solo deposito dei disegni presso l’ente di controllo, progettazione degli arredi interni su misura o consulenza nella scelta dei singoli complementi d’arredo ecc), si paga quindi impegno e competenza dei professionisti impegnati nel lavoro. Per questo l’importo varia anche in funzione della complessità del progetto: logicamente la parcella dovuta per una veloce ristrutturazione o una semplice manutenzione straordinaria sarà diversa da quella di un progetto per una nuova costruzione o una ristrutturazione complessa. Un intervento di restauro su un edificio in centro storico avrà una complessità differente per documentazione e studio dei materiali da utilizzare, rispetto alla ristrutturazione di una villetta anni ’50.
Nel contratto, tra i punti che possono causare una modifica degli importi in corso d’opera, vi sono le varianti e le urgenze: varianti sostanziali possono incidere tanto da richiedere un ricalcolo dei compensi.
Il professionista espliciterà nel contratto i vari step di pagamento, cosi da chiarirne fin da subito le modalità al cliente. È fondamentale chiarire che ogni lavoro ha le proprie caratteristiche e complessità che lo rende unico anche dal punto di vista del compenso.
Per casi più complessi o atipici, in cui non è possibile stimare un importo complessivo della parcella, si può concordare una tariffa oraria, in questo caso il professionista dovrà regolarmente rendicontare il tempo dedicato al cliente in modo ad evitare spiacevoli sorprese e discussioni a fine lavori.
6. Alcuni ragionamenti che precedono la progettazione
Prima di iniziare a ragionare sul progetto è importante che il committente si ponga alcune semplici domande, in modo da rendere chiari bisogni e disponibilità all’architetto:
Che tipo di intervento ci si appresta a fare?
È fondamentale chiarire per quale tipo di necessità si sta contattando il tecnico: per una ristrutturazione, una manutenzione o una nuova costruzione. Parallelamente è da chiarire la funzione che l’edificio deve avere (residenziale, commerciale o altro).
Possiedo già un lotto o un edificio da recuperare o necessito di una consulenza per acquistarlo?
Prima di effettuare un investimento è importante avere il parere di un tecnico esperto.
Conosco il budget disponibile?
Importante chiarire fin da subito quanto si può investire nell’intervento, in modo da permettere al tecnico di proporre solamente soluzioni adatte e di creare un progetto ad hoc.
Ho delle tempistiche da rispettare?
Un secondo aspetto da chiarire nelle prime fasi riguarda le tempistiche. Un cantiere necessita di tempi più o meno definibili, ma che dipendono fortemente dalle condizioni climatiche e dai materiali impiegati. Per esempio se si attraversa un periodo piovoso e si è nelle prime fasi di demolizione, scavo o magari getto (lavorazioni da fare all’asciutto), i lavori subiranno certamente dei ritardi. È quindi importante informare il tecnico se esistono delle scadenze specifiche, ad esempio quelle legate ai mutui. Spesso la banca impone dei termini ben precisi dall’inizio dell’erogazione del mutuo (spesso un anno e mezzo circa). Se il mutuo riguarda opere già autorizzate il tempo può essere abbastanza, se invece copre anche l’acquisto, bisogna tener conto che l’arco temporale comprende anche i tempi di presentazione delle pratiche in Comune e il tempo di attesa per ottenere i permessi, oltre al cantiere vero e proprio. Il tecnico, consapevole di queste tempistiche, informerà il cliente di quali lavorazioni potrebbero rallentare i tempi di realizzazioni e a quali maggiori costi si potrebbe andare incontro per “accelerare”, sovrapporre o riorganizzare determinate operazioni.
Cosa voglio dal mio intervento?
Se il cliente ha particolari richieste distributive, funzionali o tecniche è importante esporle nella prima fase.
Voglio coinvolgere “amici” nelle lavorazioni di cantiere?
Spesso si pensa che coinvolgere amici e parenti nelle lavorazioni di cantiere possa portare ad un risparmio economico o di tempo. Per esperienza quasi mai avviene. Anzi solitamente avviene l’esatto opposto, quanto meno in termini di tempistiche. Inoltre affidando direttamente l’incarico, si salta la fase fondamentale del confronto tra preventivi che può portare ad un consistente risparmio economico. In ogni caso è sempre bene avvertire fin da subito il tecnico di questa eventualità in modo che possa verificare che le competenze specifiche di questi operatori si adattino alle soluzioni individuate in fase di progetto.
A questo punto dovrebbe essere piuttosto chiaro che il lavoro dell’architetto non si limita a qualche disegno “eccentrico” e/o al deposito delle pratiche presso gli enti competenti. Il compito dell’architetto, grazie alla sua formazione ed esperienza, è di creare spazi e ambienti di elevata qualità architettonica, estetica e tecnica, ma anche seguire passo dopo passo ogni singola lavorazione svolta in cantiere, controllare che tutti i soggetti coinvolti svolgano correttamente il proprio lavoro, verificare costantemente i costi e i tempi del cantiere, affiancare il cliente nelle scelte tecniche ed estetiche, cercando di evitare costosi imprevisti.
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